Le celebrazioni, i riti, le liturgie della settimana santa
sono espressione del notevole patrimonio tradizionale e della profonda
religiosità cristiana. Un tempo, la settimana che precedeva la Domenica delle
Palme, le abili mani di chi intrecciava le palme elaboravano dei piccoli
capolavori, rifacendosi ai vecchi modelli e ad antiche tecniche.
Gli intrecci venivano affidati alla maestrìa di pochissimi
esperti e il ramo più lungo e biondo era destinato al celebrante che lo usava
per le cerimonie della Domenica delle Palme, a ricordare il festoso ingresso di
Gesù a Gerusalemme. Le diverse tecniche di intreccio, l’estro di ogni intrecciatore creava un’opera
d’arte che aveva il marchio dell’originalità e che veniva identificata con il
suo autore.
Ogni gesto era una cerimonia e ogni singolo intreccio aveva un alto valore
simbolico e sacro. Era come adornare una sposa e le donne con mitezza e con
candore, munite di forbicette, adattavano la loro palma, se la poggiano in
grembo e, seguendo precisi schemi compositivi, con le loro mani esperte e le loro
dita leste e vivaci, intrecciano le lacinie e ottenendo un’opera unica e diversa dalle altre.
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